https://revistas.uca.es/index.php/proyecta56/issue/feedProyecta56, an Industrial Design Journal2023-06-29T05:34:52+00:00María Alonso Garcíamaria.alonso@uca.esOpen Journal Systems<p><strong><img src="https://revistas.uma.es/public/site/images/mariaalonso/n2-p56.jpg" /></strong></p> <p><strong>Proyecta56</strong> è una pubblicazione specializzata in <strong>Disegno Industriale</strong> <strong>e Sviluppo del Prodotto</strong> aperta ai contributi della comunità scientifica e professionale internazionale.</p> <p>Questa pubblicazione ha fatto parte del servizio di pubblicazione dell'Università di Cádiz dall'anno accademico 2020-2021 fino all'anno accademico 2022-2023, periodo durante il quale sono stati pubblicati i primi 3 numeri. Da allora, la pubblicazione è ospitata presso la casa editrice dell'<a href="https://revistas.uma.es/index.php/pro/index">Università di Málaga.</a></p> <p> </p> <p><img src="https://revistas.uca.es/public/site/images/malonsogarca/logo2.png" width="254" height="69" /></p>https://revistas.uca.es/index.php/proyecta56/article/view/10360Agenda politica del design?2023-06-26T14:35:02+00:00Guiuseppe Bonsiepeinfo.proyecta56@uca.es<p>Il design ha diversificato il suo significato e approccio, passando dall'essere marginale nelle discipline accademiche a comprendere una vasta gamma di concetti. Sebbene ciò mostri vitalità, solleva anche preoccupazioni sulla diluizione dell'identità del design.</p> <p>Le scienze sociali e culturali hanno dimostrato un interesse particolare per il design a causa delle limitazioni e contraddizioni nella sua pratica e insegnamento nel mercato globale. Il design cerca di creare sistemi sostenibili da prospettive ecologiche e sociali, e si crede che possa essere socialmente rilevante al di là dei discorsi dominanti.</p> <p>Si possono distinguere due tipi di design: il design centrato sul soddisfare bisogni e il design orientato al mercato. La dimensione politica dei progetti emerge da processi politico-sociali più ampi, e si pone la domanda su come il design possa cambiare la società. Tuttavia, ciò può portare a aspettative eccessive e limitarsi a dichiarazioni verbali e manifesti.</p> <p>L'inclusione del design nell'agenda politica può generare fraintendimenti e il rischio di diventare una dottrina egemonica. Invece, il design può agire come una forza mediatrice tra interessi pubblici e privati. Designer come Jan van Toorn sfidano le tendenze autoritarie e mantengono la speranza in una pratica e tradizione autodeterminata del design, nonostante l'influenza aziendale e commerciale.</p>2023-06-29T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Proyecta56, an Industrial Design Journalhttps://revistas.uca.es/index.php/proyecta56/article/view/10203L'Ecodesign come metodo applicabile alla didattica del Design Industriale in Cile.2023-04-05T11:14:59+00:00Marcelo Venegas Marcelmarcelo.venegas@usm.cl<div class="group w-full text-gray-800 dark:text-gray-100 border-b border-black/10 dark:border-gray-900/50 bg-gray-50 dark:bg-[#444654]"> <div class="flex p-4 gap-4 text-base md:gap-6 md:max-w-2xl lg:max-w-[38rem] xl:max-w-3xl md:py-6 lg:px-0 m-auto"> <div class="relative flex w-[calc(100%-50px)] flex-col gap-1 md:gap-3 lg:w-[calc(100%-115px)]"> <div class="flex flex-grow flex-col gap-3"> <div class="min-h-[20px] flex items-start overflow-x-auto whitespace-pre-wrap break-words flex-col gap-4"> <div class="markdown prose w-full break-words dark:prose-invert light"> <p>L'articolo seguente assume la necessità di avvicinare la metodologia e i concetti generali dell'Ecodesign all'esercizio pratico del Design di Prodotti. Ciò alla luce delle linee guida derivanti dall'adattamento di determinate fasi dell'Analisi del Ciclo di Vita e dall'identificazione delle opportunità che emergono dall'interpretazione del contesto del paese, alla luce dell'implementazione obbligatoria delle diverse normative e requisiti finalizzati al miglioramento ambientale.</p> <p>Viene proposto un modello procedurale applicabile all'insegnamento universitario del Design Industriale, nonché allo sviluppo della pratica professionale, con un focus particolare sulle Piccole e Medie Imprese. In questo modo, si sistematizzano gli aspetti decisionali per la pianificazione di prodotti con un approccio sostenibile e in linea con le istituzioni ambientali vigenti.</p> <p>I risultati ottenuti evidenziano una risposta rapida nella risoluzione dei casi finalizzati all'ottimizzazione del Design. Si considerano a tal fine le linee guida derivanti dall'analisi di determinati indicatori ambientali e la loro applicazione alle strategie di Ecodesign, come possibili opportunità di miglioramento. Le soluzioni proposte considerano principalmente criteri di riduzione e riciclabilità dei materiali, ottimizzazione ed efficienza dello smontaggio di parti e componenti, nonché l'estensione della vita utile del prodotto. Questi ultimi fattori si traducono in prestazioni rilevanti per l'utente, in quanto costituiscono un'occasione di comunicazione prossima per la comprensione e la promozione dei principi che sostengono le buone pratiche ambientali.</p> </div> </div> </div> <div class="flex justify-between lg:block"> <div class="text-gray-400 flex self-end lg:self-center justify-center mt-2 gap-2 md:gap-3 lg:gap-1 lg:absolute lg:top-0 lg:translate-x-full lg:right-0 lg:mt-0 lg:pl-2 visible"><button class="flex ml-auto gap-2 rounded-md p-1 hover:bg-gray-100 hover:text-gray-700 dark:text-gray-400 dark:hover:bg-gray-700 dark:hover:text-gray-200 disabled:dark:hover:text-gray-400"></button> <div class="flex gap-1"> </div> </div> </div> </div> </div> </div>2023-06-29T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Proyecta56, an Industrial Design Journalhttps://revistas.uca.es/index.php/proyecta56/article/view/10101Arumã- Artigianato, Innovazione e Identità2023-03-14T07:56:30+00:00Iucana de Moraes Moucoiucana.demoraesmouco@unicampania.it<p>Considerare la dimensione culturale nel percorso dello sviluppo sostenibile può essere una <br />strategia interessante per la valorizzazione del territorio, per salvaguardare la diversità e per <br />l’avanzamento economico e sociale di città e comunità tradizionali. L’intervento del design <br />nel contesto della produzione artigianale può favorire lo sviluppo di prodotti innovativi che <br />valorizzano la cultura e la tradizione locale, promuovendo rapporti sinergici e sistemici che <br />accolgono e sostengono le comunità indigene. In questo scenario, l’articolo analizzerà il <br />rapporto tra design e cultura locale attraverso la descrizione di un caso studio realizzato <br />nell’Amazzonia in particolar modo riportando le esperienze di collaborazione tra designer <br />locali e artigiani indigeni al fi ne di creare una linea di nuovi prodotti per stimolare la generazione <br />di reddito e la produzione sostenibile di prodotti artigianali. Come risultato è stata creata una <br />collezione di gioielli connaturati da una forte carica culturale amazzonica, sviluppata sulla base <br />dei principi di progettazione sostenibile nella disciplina del design, come l’uso del metodo <br />“Material Driven Design”. Il progetto ha dimostrato che la sinergia tra artigianato e design è <br />capace di contribuire al mantenimento e alla valorizzazione della cultura e dei territori; anche <br />se, è importante tenere in considerazione le questioni etiche nel rapporto con le comunità <br />tradizionali, pensare a strategie di produzione e servizi legati al prodotto e alla possibilità <br />di nuovi prodotti e materiali utili alla società che non entrino in confl itto con il patrimonio <br />culturale millenario di questi grupp</p>2023-06-29T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Proyecta56, an Industrial Design Journalhttps://revistas.uca.es/index.php/proyecta56/article/view/10176Autoencargo, intuizione e prosumer2023-04-28T17:35:48+00:00Ignacio López-Forniésignlopez@unizar.esLaura Asión-Suñerlauraasion@unizar.es<div class="group w-full text-gray-800 dark:text-gray-100 border-b border-black/10 dark:border-gray-900/50 bg-gray-50 dark:bg-[#444654]"> <div class="flex p-4 gap-4 text-base md:gap-6 md:max-w-2xl lg:max-w-[38rem] xl:max-w-3xl md:py-6 lg:px-0 m-auto"> <div class="relative flex w-[calc(100%-50px)] flex-col gap-1 md:gap-3 lg:w-[calc(100%-115px)]"> <div class="flex flex-grow flex-col gap-3"> <div class="min-h-[20px] flex items-start overflow-x-auto whitespace-pre-wrap break-words flex-col gap-4"> <div class="markdown prose w-full break-words dark:prose-invert light"> <p>L'autoincarico nel design si riferisce alla pratica di stabilire obiettivi e scopi per sé stessi invece di avere un incarico o un brief da un'azienda. Con l'autoincarico, il creatore ha un maggiore controllo sul processo creativo e può concentrarsi sulle proprie visioni. L'intuizione creativa, come capacità di fidarsi dell'ispirazione e delle idee che sorgono in modo spontaneo, non dipende da metodi creativi tradizionali. La combinazione di entrambe le pratiche, autoincarico e intuizione creativa, può consentire una maggiore libertà nell'esplorazione di idee e approcci originali. D'altra parte, il "prosumer", combinazione delle parole produttore e consumatore, che si riferisce alla pratica degli utenti di diventare produttori attivi di prodotti anziché semplicemente consumare ciò che le aziende offrono loro, è un creativo che si adatta bene all'autoincarico e alla creazione personale. Nel contesto creativo, ciò può significare che il creatore è sia il produttore che il consumatore del proprio lavoro, utilizzando la propria intuizione creativa e autoincarico per produrre contenuti originali e unici che sono apprezzati anche dagli altri. Queste pratiche possono aiutare i creatori ad avere un maggiore controllo sul proprio processo creativo, esplorare idee originali e innovative e creare contenuti rilevanti e interessanti per altri utenti.</p> </div> </div> </div> <div class="flex justify-between lg:block"> <div class="text-gray-400 flex self-end lg:self-center justify-center mt-2 gap-2 md:gap-3 lg:gap-1 lg:absolute lg:top-0 lg:translate-x-full lg:right-0 lg:mt-0 lg:pl-2 visible"><button class="flex ml-auto gap-2 rounded-md p-1 hover:bg-gray-100 hover:text-gray-700 dark:text-gray-400 dark:hover:bg-gray-700 dark:hover:text-gray-200 disabled:dark:hover:text-gray-400"></button> <div class="flex gap-1"> </div> </div> </div> </div> </div> </div>2023-06-29T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Proyecta56, an Industrial Design Journalhttps://revistas.uca.es/index.php/proyecta56/article/view/10113Nuovi metodi e strumenti applicati per il trasferimento di conoscenze sui nanomateriali: una sfida di progettazione per l'azienda del Grupo Antolin2023-05-18T10:58:20+00:00Paz Morer-Camopmorer@tecnun.esAitor Cazón-Martínacazon@tecnun.esMaria Isabel Rodriguez-Ferradasmirodriguez@tecnun.esRobert Thompsontraining@materfad.com<div class="group w-full text-gray-800 dark:text-gray-100 border-b border-black/10 dark:border-gray-900/50 bg-gray-50 dark:bg-[#444654]"> <div class="flex p-4 gap-4 text-base md:gap-6 md:max-w-2xl lg:max-w-[38rem] xl:max-w-3xl md:py-6 lg:px-0 m-auto"> <div class="relative flex w-[calc(100%-50px)] flex-col gap-1 md:gap-3 lg:w-[calc(100%-115px)]"> <div class="flex flex-grow flex-col gap-3"> <div class="min-h-[20px] flex items-start overflow-x-auto whitespace-pre-wrap break-words flex-col gap-4"> <div class="markdown prose w-full break-words dark:prose-invert light"> <p>In ogni processo di progettazione del prodotto, il designer deve tenere conto sia dei materiali che delle tecnologie con cui deve lavorare. Attualmente, i materiali e le tecnologie stanno diventando uno degli elementi principali per promuovere l'innovazione e aggiungere valore ai prodotti finali. Tra i molti materiali, i nanomateriali presentano un interesse particolare. La nanotecnologia è destinata a svolgere un ruolo chiave in tutto il mondo nel XXI secolo, in quanto è una tecnologia intersettoriale, sempre più rilevante per settori economici come la chimica, la tecnologia medica, l'automotive o l'industria alimentare. Ma se il designer non conosce come lavorare con essi e vuole conoscere l'ambito di questo nuovo materiale, come può trasferire queste conoscenze relative ai nanomateriali dalla teoria alla pratica? L'industria richiede esperti (designer) che possano colmare il divario tra la conoscenza teorica e le applicazioni pratiche dei nanomateriali: prodotti, servizi ed esperienze. Questo articolo presenta un metodo di trasmissione della conoscenza, in cui possono essere identificate due principali attività: 1) un componente educativo primario, in cui vengono diffusi in modo didatticamente ottimale i conoscimenti sui nuovi materiali e le loro proprietà, e 2) un secondo componente più pratico in cui le informazioni si trasformano in idee pratiche e applicazioni specifiche applicate a una sfida proposta in collaborazione con il gruppo Antolín.</p> </div> </div> </div> <div class="flex justify-between lg:block"> <div class="text-gray-400 flex self-end lg:self-center justify-center mt-2 gap-2 md:gap-3 lg:gap-1 lg:absolute lg:top-0 lg:translate-x-full lg:right-0 lg:mt-0 lg:pl-2 visible"><button class="flex ml-auto gap-2 rounded-md p-1 hover:bg-gray-100 hover:text-gray-700 dark:text-gray-400 dark:hover:bg-gray-700 dark:hover:text-gray-200 disabled:dark:hover:text-gray-400"></button> <div class="flex gap-1"> </div> </div> </div> </div> </div> </div>2023-06-29T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Proyecta56, an Industrial Design Journalhttps://revistas.uca.es/index.php/proyecta56/article/view/10125Le donne nel Design Industriale: Una revisione.2023-05-02T15:53:04+00:00Kristin Bartlettbartletk@purdue.edu<p>Nella maggior parte dei paesi, le donne sono sottorappresentate nell'industria del design industriale. Alcune persone sostengono che ciò avvenga perché le donne non si impegnano abbastanza per essere buone designer e quindi non vengono assunte. Altri sostengono che le donne subiscano discriminazioni nell'industria del design industriale, il che porta alla loro sottorappresentazione. In questo documento, analizzo le ricerche sulle donne nel design industriale alla ricerca di risposte riguardo ai modelli di genere osservati nell'industria. Utilizzo la teoria degli Studi di Genere e Tecnologia femminista per spiegare come il design industriale possa essere considerato un campo "maschile" a causa della sua associazione con la tecnologia, e come le aree di design in cui le donne hanno tradizionalmente lavorato siano considerate "artigianato" anziché design. Descrivo come e perché le culture professionali e gli spazi educativi nel design industriale possano essere poco accoglienti per le donne. Discuto come le prospettive queer possano fornire una migliore comprensione del genere e del design. Concludo con raccomandazioni per future ricerche e iniziative volte a ottenere una maggiore parità di genere nell'industria del design industriale.</p>2023-06-29T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Proyecta56, an Industrial Design Journalhttps://revistas.uca.es/index.php/proyecta56/article/view/10022Approcci e tecnologie per l'industria 5.0 centrata sull'essere umano.2023-02-15T17:43:53+00:00Giovanna Giuglianogiovanna.giugliano@unicampania.itElena Laudanteelena.laudante@unicampania.itFabrizio Formatifabrizio.formati@unicampania.itMario Buonomario.buono@unicampania.it<p>Quasi un decennio dopo l'emergere dell'Industria 4.0 nel mondo industriale, sta guadagnando terreno il nuovo paradigma 5.0, che si riflette contemporaneamente nella definizione di una società intelligente. Infatti, stiamo assistendo a una transizione innovativa che sta definendo il ritmo del cambiamento tecnologico, economico e sociale. Partendo dalle innovazioni della quarta rivoluzione industriale, l'Industria 5.0 "riposiziona" completamente le tecnologie al servizio delle persone e di tutta l'umanità. La ricerca mira a identificare, attraverso un'analisi comparativa di casi di studio e migliori pratiche, i punti di contatto e le implementazioni derivanti dalla transizione dal paradigma 4.0 all'approccio centrato sull'essere umano 5.0 per definire gli scenari futuri della produzione che vedono l'uomo e la macchina lavorare insieme in modo sincronizzato e sinergico per migliorare l'efficienza produttiva.</p>2023-06-29T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Proyecta56, an Industrial Design Journalhttps://revistas.uca.es/index.php/proyecta56/article/view/10362Symbotic design and natural systems. 2023-06-26T15:50:59+00:00Paulo Parrapauloparradesign@gmail.com<p>Il testo esamina l'applicazione della conoscenza operativa dei sistemi biologici nella pratica dei progetti. Si distinguono le metodologie biotecniche, che adattano le strutture e le funzioni dei sistemi naturali ai sistemi tecnologici, e le metodologie biomorfiche, che traggono ispirazione dalla natura per l'evoluzione estetica e formale del design. Viene introdotto il concetto di "Design Simbiotico" per identificare i processi simbiotici in biologia e applicarli alla progettazione integrata di sistemi tecnologici.</p> <p>Si esplora lo sviluppo storico delle metodologie biotecniche, a partire dalle prime applicazioni di Leonardo da Vinci, e si menzionano i contributi di Francé, Kiesler e Gueddes nella loro sistematizzazione. Discipline recenti come la morfologia strutturale e la bionica hanno approfondito questi approcci negli studi di architettura, ingegneria e design. Inoltre, si analizza il funzionalismo nel design, sottolineando l'importanza della relazione tra forma e funzione e stabilendo parallelismi tra l'evoluzione del design e quella biologica. Si esamina anche il concetto di progresso ed evoluzionismo in relazione agli avanzamenti tecnologici e all'influenza delle teorie evolutive sui sistemi sociali.</p> <p>Vengono coperte diverse metodologie e le loro contribuzioni al design e alla tecnologia, considerando il potenziale del design simbiotico nel plasmare il futuro dei sistemi tecnologici integrati.</p>2023-06-29T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Proyecta56, an Industrial Design Journalhttps://revistas.uca.es/index.php/proyecta56/article/view/10214Attrito come mezzo di scelta2023-06-26T16:12:15+00:00Matthias Laschkeinfo.proyecta56@uca.es<div class="group w-full text-gray-800 dark:text-gray-100 border-b border-black/10 dark:border-gray-900/50 bg-gray-50 dark:bg-[#444654]"> <div class="flex p-4 gap-4 text-base md:gap-6 md:max-w-2xl lg:max-w-[38rem] xl:max-w-3xl md:py-6 lg:px-0 m-auto"> <div class="relative flex w-[calc(100%-50px)] flex-col gap-1 md:gap-3 lg:w-[calc(100%-115px)]"> <div class="flex flex-grow flex-col gap-3"> <div class="min-h-[20px] flex items-start overflow-x-auto whitespace-pre-wrap break-words flex-col gap-4"> <div class="markdown prose w-full break-words dark:prose-invert light"> <p>Il desiderio di cambiare qualcosa è una caratteristica fondamentale dell'essere umano ed è correlato all'autorealizzazione, al progresso individuale e all'adattabilità. Il cambiamento comporta la modifica delle scelte e delle pratiche quotidiane, come resistere alla gratificazione immediata a favore di obiettivi a lungo termine. Tuttavia, ciò presenta sfide, tra cui la lotta tra due sistemi psicologici: un sistema riflessivo e un sistema impulsivo. Resistere agli impulsi richiede autocontrollo, che è una risorsa limitata. In questa lotta, il supporto esterno, come le tecnologie interattive, può aiutare a perseguire obiettivi a lungo termine. Le richieste persuasive basate sulla comprensione, come i tracker sportivi o i misuratori intelligenti, possono influenzare il cambiamento di comportamento.</p> </div> </div> </div> <div class="flex justify-between lg:block"> <div class="text-gray-400 flex self-end lg:self-center justify-center mt-2 gap-2 md:gap-3 lg:gap-1 lg:absolute lg:top-0 lg:translate-x-full lg:right-0 lg:mt-0 lg:pl-2 visible"><button class="flex ml-auto gap-2 rounded-md p-1 hover:bg-gray-100 hover:text-gray-700 dark:text-gray-400 dark:hover:bg-gray-700 dark:hover:text-gray-200 disabled:dark:hover:text-gray-400"></button> <div class="flex gap-1"> </div> </div> </div> </div> </div> </div>2023-06-29T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Proyecta56, an Industrial Design Journal