Agenda politica del design?

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DOI

https://doi.org/10.25267/P56-IDJ.2023.i3.03

Autori

Abstract

Il design ha diversificato il suo significato e approccio, passando dall'essere marginale nelle discipline accademiche a comprendere una vasta gamma di concetti. Sebbene ciò mostri vitalità, solleva anche preoccupazioni sulla diluizione dell'identità del design.

Le scienze sociali e culturali hanno dimostrato un interesse particolare per il design a causa delle limitazioni e contraddizioni nella sua pratica e insegnamento nel mercato globale. Il design cerca di creare sistemi sostenibili da prospettive ecologiche e sociali, e si crede che possa essere socialmente rilevante al di là dei discorsi dominanti.

Si possono distinguere due tipi di design: il design centrato sul soddisfare bisogni e il design orientato al mercato. La dimensione politica dei progetti emerge da processi politico-sociali più ampi, e si pone la domanda su come il design possa cambiare la società. Tuttavia, ciò può portare a aspettative eccessive e limitarsi a dichiarazioni verbali e manifesti.

L'inclusione del design nell'agenda politica può generare fraintendimenti e il rischio di diventare una dottrina egemonica. Invece, il design può agire come una forza mediatrice tra interessi pubblici e privati. Designer come Jan van Toorn sfidano le tendenze autoritarie e mantengono la speranza in una pratica e tradizione autodeterminata del design, nonostante l'influenza aziendale e commerciale.

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Come citare

Bonsiepe, G. (2023). Agenda politica del design?. Proyecta56, an Industrial Design Journal, (3), 54–57. https://doi.org/10.25267/P56-IDJ.2023.i3.03

Biografia autore

Guiuseppe Bonsiepe

Giuseppe Bonsiepe ha intrapreso i suoi studi nel design dell'informazione presso l'illustre HFG Ulm, in Germania, dal 1955 al 1959. Da allora, ha apportato contributi significativi nei settori dello sviluppo, della ricerca e dell'insegnamento fino alla chiusura dell'università. A partire dal 1968, ha lavorato come designer specializzato e consulente nelle politiche industriali di vari paesi dell'America Latina, in particolare Cile, Argentina e Brasile. Nella sua ricerca di un continuo sviluppo professionale, ha dedicato gli anni dal 1981 al 1983 alla specializzazione nel design delle interfacce presso una rinomata azienda di software in California. Allo stesso modo, dal 1993 al 2003, ha ricoperto il ruolo di professore di design delle interfacce presso l'Università delle Scienze Applicate di Colonia. Attualmente risiede e prosegue le sue attività professionali in Brasile e in Argentina, consolidando così la sua vasta carriera internazionale.